Quella del 2017 è stata un’estate calda, caldissima per il Bitcoin il cui andamento di mercato ha fatto notizia anche sui principali quotidiani economici e finanziari di tutto il mondo. La criptovaluta, infatti, da inizio 2017 ha fatto registrare un rialzo dietro l’altro, con la conseguenza che è cresciuto in maniera diffusa l’interesse sui Bitcoin anche sui motori di ricerca.
Parole chiave come bitcoin euro, bitcoin code e bitcoin price sono infatti sempre più ricercate su Internet dopo che il valore della criptovaluta, dallo scorso mese di gennaio, è triplicato. Inoltre, dopo lo scisma di agosto, che ha portato alla nascita del bitcoin cash, il bitcoin ha proseguito inarrestabile la sua corsa apprezzandosi di un altro 50%.
In altre parole il movimento rialzista della criptovaluta sembra essere senza freni, con la conseguenza che c’è chi mette in guardia dal fatto che trattasi di una bolla speculativa destinata a scoppiare, mentre gli estimatori della moneta virtuale vedono nel bitcoin non più un investimento alternativo, ma un vero e proprio bene rifugio al pari di metalli preziosi come l’oro.
Negli ultimi giorni su alcune piattaforme il bitcoin veniva scambiato sopra la soglia dei 4.500 dollari americani con una progressione del 300% da inizio anno. In base alle previsioni dei detrattori della criptovaluta, dopo lo scisma di agosto il valore del bitcoin sarebbe dovuto crollare, ed invece, come sopra accennato, si è apprezzato di un altro 50% mentre a loro volta i bitcoin cash nell’arco di pochi giorni capitalizzavano alcuni miliardi di dollari.
Nel dettaglio, il bitcoin cash è stata la soluzione alla lentezza con cui oramai vengono validate le transazioni in bitcoin a causa delle limitazioni legate alla capacità dei blocchi. Le piattaforme, ed in particolar modo quelle asiatiche, che sono quelle più attive nella negoziazione dei Bitcoin, hanno accettato di buon grado questo sdoppiamento con la conseguenza che le quotazioni delle due criptovalute sono subito partite a razzo.
E se, dopo i massimi, le quotazioni dei bitcoin cash si sono stabilizzate, il bitcoin invece continua a correre come se gli investitori in criptovalute temessero di perdersi un rialzo che a breve, secondo gli ottimisti, potrebbe portare a sfondare la soglia dei 5.000 dollari. Ad alimentare questo ottimismo e questa euforia sono anche le tensioni geopolitiche mondiali, ed in particolar modo quelle tra America e Nord Corea che rendono attraente la criptovaluta anche agli occhi di chi in passato di bitcoin non voleva nemmeno sentir parlare.
D’altronde sui mercati ci sono miliardi di dollari da allocare in strumenti finanziari ad alta volatilità ed in grado di generare potenziali guadagni a breve ed a brevissimo termine. Da questa partita per ora le grandi escluse sono le banche centrali, strette dai vincoli di legge e da preconcetti visto che criptovalute come il bitcoin sono monete virtuali che esistono e che alimentano il loro successo anche grazie all’anonimato. Inoltre, a persistere sul bitcoin, nel mondo della finanza e degli investimenti convenzionali, è il seguente dilemma: i guadagni sui bitcoin sono esentasse, come per le plusvalenze sul forex, oppure le criptovalute sono come le azioni, ovverosia dei beni soggetti alla tassazione sul capital gain?